Intervista a Ekaterina Naumenko, fotografa a Budapest. Tra moda e spettacolo, la ricerca della bellezza | ECONOMIA.HU - The online magazine of ITL Group - Notizie economiche da Budapest e Ungheria
July 13, 2010Intervista a Ekaterina Naumenko, fotografa a Budapest. Tra moda e spettacolo, la ricerca della bellezza | ECONOMIA.HU - The online magazine...
July 13, 2010
Intervista a Ekaterina Naumenko, fotografa a Budapest. Tra moda e spettacolo, la ricerca della bellezza | ECONOMIA.HU - The online magazine of ITL Group - Notizie economiche da Budapest e Ungheria
Oggi Incontriamo...Ekaterina Naumenko (Korsak), fotografa e artista a Budapest e a Mosca. Ekaterina Naumenko (Korsak) inizia la sua carriera come giornalista internazionale e specialista in Public Relations, dopo essersi laureata in queste materie presso l'Università di Mosca. Dopo alcuni anni, ci racconta, scopre la fotografia professionale, la studia e non la lascia più. Una personalità eclettica, una donna intelligente e senz'altro coraggiosa, che ha vissuto in diverse zone d'Europa per poi stabilirsi a pochi chilometri da Budapest, a Szententedre, paese di cui realizza splendide panoramiche. Oltre a viaggiare continuamente verso la sua seconda casa, Mosca, Ekaterina deve farlo per seguire i numerosi progetti del suo studio fotografico, spesso impegnato in progetti internazionali per l'industria della moda e dell'intrattenimento, oltre che in lavori per varie riviste.
Cos'è la fotografia per te? Come sei arrivata a fare di questa passione il tuo business?
Credo che la fotografia abbia una forte influenza sulle persone e vi dirò perché. Premetto che come il cinema e la tv (la fotografia) ha un potente effetto visivo. La fotografia però è l'unica arte che consente di fissare il momento. Come se, quando vuoi dire qualcosa di importante alle persone tu le prendessi per le braccia guardandole negli occhi. Ecco, con la fotografia afferri l'intero mondo e lo spremi in un preciso istante. Questo momento diventa il veicolo del messaggio del fotografo al pubblico. Questo è ciò in cui credo ed è anche quello che provo a realizzare. Sono una persona molto creativa. Quando lavoravo come giornalista e PR sentivo la mancanza di qualcosa. La fotografia è la dimensione in cui volevo mettermi alla prova ed esprimere me stessa. La dimensione da cui ho creato uno dei miei business.
Da quanto tempo vivein Ungheria?
Sono arrivata la prima volta nel 1998. Per diverso tempo ho lavorato come corrispondente per giornali russi in Ungheria. Ho poi viaggiato molto, vivendo anche per lunghi periodi in vari paesi. Finché, due anni fa, ho trovato me stessa in questo paese.
Quali sono le maggiori attrazioni per i liberi professionisti a Budapest ed in Ungheria?
Probabilmente il minor budget necessario per auto-promuoversi e per creare il proprio nome, ma anche (parte tagliata nell'intervista video) la bellezza della città e il fascino che sa esercitare sulle persone creative. Conosco molte persone che sostengono di dare il meglio di loro stessi in questa capitale, di sentirsi più motivati e di trovare più facilmente riscontro. Essere creativi è importante in questo mercato del lavoro più ancora che in altri.
Come sceglie i suoi modelli/le sue modelle?
Non ci sono principi da seguire. Occorre vedere la persona ed entrare "nel dialogo" con lei. Può trattarsi di qualunque cosa: charme, rabbia, mistero...Non importa cosa, ma devi provare un sentimento. Se fa emergere qualche emozione nel fotografo, farà provare ogni tipo di sentimento al pubblico.
Ci parli più a fondo del suo lavoro. Da dove vengono i suoi clienti? Sono soprattutto ungheresi? Oppure lavora a livello internazionale? Ha mai lavorato per italiani?
Per me la fotografia è un'arte ed, in generale, è anche molto importante come fonte d'informazione. In questi settori si lavora a livello internazionale. Al giorno d'oggi, non ci sono ragioni per limitarsi a lavorare in un solo paese. Realizzo progetti a Mosca, diversi in Italia, altri qui in Ungheria. Ho inoltre clienti da Francia e Germania. Dipende sempre dal tipo di progetti di cui mi sto occupando al momento. Ad esempio realizzo molte foto di moda per stilisti italiani emergenti. Come per i ritratti, si tratta sempre di realtà differenti. E persone diverse, naturalmente. Vivendo in Ungheria, credo che anche arrivando in un paese piccolo dalle grandi megalopoli, un individuo possa realizzare con le sue mani grandi progetti, interessanti per lui/lei, per il paese e per le persone che ci vivono.
La mostra all'aeroporto di Budapest
Pochi mesi fa abbiamo realizzato un progetto con la Budapest International Airport. Un'esperienza del tutto nuova per me e per loro. Una mia esposizione personale nell'aeroporto. Questo significa molto, se pensate che ogni giorno circa 600 persone per quasi 6 mesi hanno guardato le mie foto. Sono stata felice di ricevere lettere con commenti positivi. Un potente incentivo per la carriera che incide anche sul tuo modo di vivere con la città. Si crea un dialogo, anche se sei straniero/a.
Cosa può dirci della concorrenza? E qual è lo stato del mercato della fotografia dopo la crisi economica?
Adesso abbiamo una situazione molto interessante. Piuttosto strana, a dire il vero. Diversi fotografi famosi pensano si stia verificando una sorta di destabilizzazione nel nostro mercato, in quanto molti nuovi fotografi, studenti e persone con poca esperienza (anche persone con l'hobby della fotografia) entrano in questo mercato e provano ad assaltarlo con prezzi molto bassi. Ma "cosa posso dire?" nessuno è nato con con la macchina fotografica in mano. Prima o poi occorre scoprire di avere questo talento o passione dentro di noi. Quando lo scopri, ti senti pronto a fare questo lavoro. In questo caso puoi essere più o meno professionista. Meglio molto che poco!
Quali temi preferisce per i suoi scatti?
Mi piace la bellezza, in tutti i sensi e da tutte le angolature. Il mio ideale è quello di trovare la bellezza ovunque. Soprattutto nei dettagli, direi, perché credo che i dettagli e le emozioni colorino la nostra vita.
Un'ultima domanda: come si scatta una buona foto? Mi rendo conto che è una domanda difficile...
Non è una domanda difficile! Se credi e senti davvero che la tua foto è fatta bene. Se produce emozioni positive in te, allora è già buona. Se trovi qualcosa di nuovo su di te, come quando scrivi un articolo da giornalista o come quando, nel caso di un'artista, stai disegnando un nuovo quadro e scopri qualcosa di nuovo su di sé solo guardando ciò che ha creato, allora saprai che è già un buon lavoro. E questa sarà l'emozione che proverà il tuo pubblico. E questa è davvero un ottimo risultato.
Cos'è la fotografia per te? Come sei arrivata a fare di questa passione il tuo business?
Credo che la fotografia abbia una forte influenza sulle persone e vi dirò perché. Premetto che come il cinema e la tv (la fotografia) ha un potente effetto visivo. La fotografia però è l'unica arte che consente di fissare il momento. Come se, quando vuoi dire qualcosa di importante alle persone tu le prendessi per le braccia guardandole negli occhi. Ecco, con la fotografia afferri l'intero mondo e lo spremi in un preciso istante. Questo momento diventa il veicolo del messaggio del fotografo al pubblico. Questo è ciò in cui credo ed è anche quello che provo a realizzare. Sono una persona molto creativa. Quando lavoravo come giornalista e PR sentivo la mancanza di qualcosa. La fotografia è la dimensione in cui volevo mettermi alla prova ed esprimere me stessa. La dimensione da cui ho creato uno dei miei business.
Da quanto tempo vivein Ungheria?
Sono arrivata la prima volta nel 1998. Per diverso tempo ho lavorato come corrispondente per giornali russi in Ungheria. Ho poi viaggiato molto, vivendo anche per lunghi periodi in vari paesi. Finché, due anni fa, ho trovato me stessa in questo paese.
Quali sono le maggiori attrazioni per i liberi professionisti a Budapest ed in Ungheria?
Probabilmente il minor budget necessario per auto-promuoversi e per creare il proprio nome, ma anche (parte tagliata nell'intervista video) la bellezza della città e il fascino che sa esercitare sulle persone creative. Conosco molte persone che sostengono di dare il meglio di loro stessi in questa capitale, di sentirsi più motivati e di trovare più facilmente riscontro. Essere creativi è importante in questo mercato del lavoro più ancora che in altri.
Come sceglie i suoi modelli/le sue modelle?
Non ci sono principi da seguire. Occorre vedere la persona ed entrare "nel dialogo" con lei. Può trattarsi di qualunque cosa: charme, rabbia, mistero...Non importa cosa, ma devi provare un sentimento. Se fa emergere qualche emozione nel fotografo, farà provare ogni tipo di sentimento al pubblico.
Ci parli più a fondo del suo lavoro. Da dove vengono i suoi clienti? Sono soprattutto ungheresi? Oppure lavora a livello internazionale? Ha mai lavorato per italiani?
Per me la fotografia è un'arte ed, in generale, è anche molto importante come fonte d'informazione. In questi settori si lavora a livello internazionale. Al giorno d'oggi, non ci sono ragioni per limitarsi a lavorare in un solo paese. Realizzo progetti a Mosca, diversi in Italia, altri qui in Ungheria. Ho inoltre clienti da Francia e Germania. Dipende sempre dal tipo di progetti di cui mi sto occupando al momento. Ad esempio realizzo molte foto di moda per stilisti italiani emergenti. Come per i ritratti, si tratta sempre di realtà differenti. E persone diverse, naturalmente. Vivendo in Ungheria, credo che anche arrivando in un paese piccolo dalle grandi megalopoli, un individuo possa realizzare con le sue mani grandi progetti, interessanti per lui/lei, per il paese e per le persone che ci vivono.
La mostra all'aeroporto di Budapest
Pochi mesi fa abbiamo realizzato un progetto con la Budapest International Airport. Un'esperienza del tutto nuova per me e per loro. Una mia esposizione personale nell'aeroporto. Questo significa molto, se pensate che ogni giorno circa 600 persone per quasi 6 mesi hanno guardato le mie foto. Sono stata felice di ricevere lettere con commenti positivi. Un potente incentivo per la carriera che incide anche sul tuo modo di vivere con la città. Si crea un dialogo, anche se sei straniero/a.
Cosa può dirci della concorrenza? E qual è lo stato del mercato della fotografia dopo la crisi economica?
Adesso abbiamo una situazione molto interessante. Piuttosto strana, a dire il vero. Diversi fotografi famosi pensano si stia verificando una sorta di destabilizzazione nel nostro mercato, in quanto molti nuovi fotografi, studenti e persone con poca esperienza (anche persone con l'hobby della fotografia) entrano in questo mercato e provano ad assaltarlo con prezzi molto bassi. Ma "cosa posso dire?" nessuno è nato con con la macchina fotografica in mano. Prima o poi occorre scoprire di avere questo talento o passione dentro di noi. Quando lo scopri, ti senti pronto a fare questo lavoro. In questo caso puoi essere più o meno professionista. Meglio molto che poco!
Quali temi preferisce per i suoi scatti?
Mi piace la bellezza, in tutti i sensi e da tutte le angolature. Il mio ideale è quello di trovare la bellezza ovunque. Soprattutto nei dettagli, direi, perché credo che i dettagli e le emozioni colorino la nostra vita.
Un'ultima domanda: come si scatta una buona foto? Mi rendo conto che è una domanda difficile...
Non è una domanda difficile! Se credi e senti davvero che la tua foto è fatta bene. Se produce emozioni positive in te, allora è già buona. Se trovi qualcosa di nuovo su di te, come quando scrivi un articolo da giornalista o come quando, nel caso di un'artista, stai disegnando un nuovo quadro e scopri qualcosa di nuovo su di sé solo guardando ciò che ha creato, allora saprai che è già un buon lavoro. E questa sarà l'emozione che proverà il tuo pubblico. E questa è davvero un ottimo risultato.
Video e testi a cura di Claudia Leporatti
Interview with Edvin Marton
May 28, 2010Edvin Marton - Эдвин, я знаю, что Вы родились в семье скрипачей, и, наверное, музыка как призвание, скрипка как инструмент ...
May 28, 2010
Edvin Marton
- Эдвин, я знаю, что Вы родились в семье скрипачей, и, наверное, музыка как призвание, скрипка как инструмент - это был выбор родителей?
-Нет, конечно. Безусловно, они научили бы меня игре на скрипке, но ведь не все дети, которые ходят в музыкальные школы, чтобы получить навыки игры на каком –нибудь музыкальном инструменте, видят потом свою жизнь и свой профессиональный рост только в музыке...Когда мне было пять лет, мне очень нравилась очаровательная девочка из моего детского садика. Мне так хотелось, чтобы она обратила на меня внимание! Мудрая мама посоветовала сыграть девочке серенаду. Я разучивал ее очень долго, но успех превзошел все ожидания – девочка меня поцеловала! Вот тогда я впервые понял, что скрипка – удивительный инструмент, она может рассказать то, что невозможно выразить словами. И я объявил родителям, что хочу играть на скрипке всю жизнь…
-Но ведь слагаемые успеха – не только талант или собственные желания, это еще и учеба, и ежедневный труд, и ,наконец, простое везение.
-Да, и мне повезло, в восемь лет я выдержал очень сложный конкурс (600 человек на место), на меня обратил внимание Леонид Коган ,и я был принят в числе всего 11 ребят в Центральную музыкальную школу им. П. И. Чайковского при Московской консерватории. После окончания школы в 17 лет вернулся в Будапешт, получил диплом в Музыкальной академии им. Ференца Листа и поехал учиться в Вену, потом в Нью-Йорк в Julliard School…
- В 20 лет на Международном конкурсе скрипачей в Монреале Вы получаете золотую медаль, как лучший скрипач. Вы виртуозно исполняете классическую музыку и джаз, однако это уже не приносит удовлетворения ?
- Так получилось, что мой друг и сосед по комнате, работая диджеем, открыл для меня совершенно другой мир, мир электронного и компьютерного звучания. Именно в Нью-Йорке, где новые ритмы, новые звуки - пульс жизни огромного мегаполиса, появилась уверенность, что если перевести классическую музыку на «современный язык», дать ей новое инструментальное звучание, она приобретет другие грани, иные возможности восприятия. А еще мне захотелось рассказать о своем мире звуков и мелодий, другими словами, я понял, что хочу играть свою музыку, хочу стать композитором.
- А как появилась первая композиция?
- Я тогда был в Нью-Йорке, а скрипка в другом городе. Скрипка – это что-то живое…Я чувствую ее, она меня, я помню и представляю ее голос, как помнят голос привычного собеседника, даже когда он далеко…Я гулял по парку, потом сел возле водопада и почувствовал, что безумно соскучился по моей скрипке. Так под звуки водопада и появилась композиция I MissYou. Я вообще люблю писать музыку под шум водопада…
- Под шум водопада?..
- Шум водопада, как тяжелый занавес, отсекает другие звуки, хорошо чувствуешь и слышишь ту мелодию, которая рождается внутри тебя.
- Вы ведь играете на скрипке Страдивари?
- Я получил ее от швейцарского банка, когда выиграл в Монреале Международный конкурс скрипачей. До меня вот уже почти 50 лет никто не играл на ней. Она сделана мастером в 1697 году! Но подобное сокровище требует бережного обращения, поэтому я выхожу с ней на сцену в особых случаях. Обычно я играю на другой не менее ценной скрипке, созданной итальянским мастером Carlo Giuseppe Testore .
- Эдвин, а как родился совместный проект с Евгением Плющенко?
- В 2004 году я получил предложение написать музыку к открытию ледового шоу в Швейцарии «Art on Ice». Вместе со своей группой играл ее на льду в течение недели. В это же время в Цюрихе выступал и Евгений Плющенко..
Женя открытый и общительный, готовый к невероятным экспериментам, мы моментально подружились. Он давно искал драматическую музыку с современным ритмом. Такую, как моя. Потом он вернулся в Москву, я в Будапешт. Но мы все равно поддерживали контакт.
А через некоторое время я получил звонок от тренера Плющенко Алексея Мишина :
«Из всех композиторов мира для новой программы мы выбрали тебя».
Творческий процесс захватил нас обоих, Женя приезжал ко мне в студию в Будапешт, объяснял, какой ритм ему необходим в том или ином месте программы, показывал, как он выполняет дорожки шагов, прыжки, другие элементы. А я пытался подобрать для каждого фрагмента его программы тот ритм, ту мелодию, которые бы помогли создать наиболее яркий образ во время выступления.
В итоге Евгений выиграл 18 золотых медалей, и все его выступления были на музыку Эдвина Мартона. Сегодня мы опять работаем вместе, и 1 сентября в Будапеште мы представим новое шоу «Kings on Ice », затем будет турне в Италию, Румынию, Америку и, конечно же, в Россию.
-Нет, нет, Эдвин…Я знаю, как работают композиторы с известными фигуристами. Я хотела узнать, как появилась сама концепция проекта, в результате которого известнейший фигурист и виртуозный скрипач оказались на одном ледовом пространстве.
Это ведь не было выступление под музыку…У всех, кто видел Вас и Евгения на льду, осталось странное восторженное ощущение: то ли движения смычка рождают музыку, которая может быть переведена на язык пластики и это она заставляет Евгения двигаться,то ли его движения создают музыку…Это случайный эффект или над этим пришлось долго работать?
-Главное то,что это интересно зрителям …
-Ведь у Вас есть и другие проекты?
-Конечно. Например, к сентябрю я планирую закончить свой новый альбом «Stradivarius», куда помимо уже известных аранжировок и произведений, войдут абсолютно новые композиции. А чтобы достойно представить этот альбом, придумал захватывающее шоу с одноименным названием, во время которого зрители перенесутся в совершенно фантастический, особый мир – мой мир, Эдвина Мартона. С этой программой я планирую посетить Москву и Санкт-Петербург.
-Вы так много работаете, у Вас остается время на какие-то другие интересы или увлечения?
-Мне интересно все: друзья, футбол, дайвинг, лошади, но времени не хватает. Спасает только то, что я очень легкий на подъем человек и, внезапное изменение в своем жестком графике, тут же использую, чтобы куда-то уехать отдохнуть. А вообще, я счастливый человек, потому что мои самые главные в жизни увлечения – это музыка и скрипка…